Ci sono i soldi che i Comuni incassano dai cittadini (sotto forma di tasse e tributi) e quelli che vengono trasferiti loro dallo Stato, dalle Regioni e da altri Enti pubblici. Eppure i conti non tornano mai e i bilanci delle amministrazioni segnano dei buchi che, in alcuni casi, assumono le dimensioni di vere e proprie voragini. Ma quali sono le città che ricevono più contributi dallo Stato (e non solo)? A svelarlo è l’ultimo studio confezionato da OpenPolis, secondo il quale, nel 2012, i grandi Comuni italiani hanno ricevuto in media quasi 350 euro pro-capite.
Tra le 15 città più popolose passate al setaccio, al primo posto troviamo Palermo, che ha “incassato” 714 euro a cittadino. Dietro Trieste (con 605 euro) e Venezia (con 544), seguita da Bari (533 euro) e Catania (520). Sesto posizionamento per un’altra città siciliana: Messina (con 497 euro) che precede Milano (412 euro), Roma (313 euro) e Genova (194 euro).
Al decimo posto Padova (con 182 euro pro-capite), seguita da Bologna (163 euro) e Verona (153 euro). Mentre nelle retrovie troviamo le città di Napoli (che si è accontentata di 140 euro a cittadino), Torino (134 euro) e Firenze (124 euro).
Ma l’indagine di OpenPolis ha misurato anche il livello di dipendenza dei Comuni dai contributi dello Stato evidenziando l’esclusività territoriale dei primi classificati. Messina ha fatto registrare un tasso (di dipendenza) del 40%, Palermo del 37% e Catania del 25%. Senza i soldi trasferiti da Roma, insomma, per i tre capoluoghi siciliani, sarebbe stato davvero difficile sbarcare il lunario.