Nel mese di giugno sono state aperte 40.845 nuove partite Iva. A festeggiare il dato, che segna un aumento del 5,5% rispetto a maggio, è stato l’Osservatorio sulle partite Iva del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia.
La quota più alta di nuove partite Iva ha interessato, ancora una volta, il settore del commercio (23,7%), seguito dall’agricoltura (11,8%) e dalle attività professionali (11,3%). Ma nel corso dell’ultimo anno (da giugno 2014 a giugno 2015), la crescita più importante, pari al 50%, ha riguardato il settore dell’agricoltura, seguito dalla sanità (che ha fatto registrare un incremento del 16,5%) e dalle attività artistiche (+9,3%).
Stime in decrescita, invece, per i servizi d’informazione (le cui partite Iva sono diminuite, in un anno, del 10,1%), per le attività professionali (-8,6%) e per quelle finanziarie (-6,5%).
Ancora: il 40% delle nuove partite Iva aperte a giugno si è concentrato al Nord, il 22% al Centro e il 38% al Sud e nelle Isole, con un vero e proprio exploit per la Puglia (+34,1%), la Calabria (+21%) e il Molise (+20,8%).
Quanto all’età, i dati diffusi dall’Osservatorio hanno certificato che la maggior parte delle nuove partite Iva – pari al 46,2% – è stata aperta da giovani fino a 35 anni, mentre il 34,2% da persone tra i 36 e i 50 anni. Ma in un anno, sono stati i meno giovani (ovvero gli over 65) a fare registrare l’incremento di aperture più alto (+39%), seguiti da persone di età compresa tra i 51 e i 65 anni (+21,2%). Mentre i giovani hanno aperto l’1,8% di partite Iva in meno.