Un’aquila che vola, ad ali spiegate, su una pianura percorsa da due fiumi: è questa l’immagine proposta oggi dal “doodler” Robinson Wood per celebrare la Festa nazionale della Nigeria. Il primo ottobre del 1960, il Paese raggiunse infatti l’indipendenza dal Regno Unito muovendo così i primi passi verso un’autonomia politica di difficile gestione.
Nella Repubblica più popolosa del continente africano, dove si contano 250 etnie e si parlano più di 500 lingue, la diversità è di casa. E la convivenza è spesso faticosa, anche a causa delle differenze religiose (poco più della metà dei nigeriani è musulmana e poco meno della metà è cristiana) che si sono trasformate in vere e proprie guerriglie. Ma il logo di oggi vuole rendere omaggio alla forza e alla risolutezza (simboleggiata dall’aquila in verde e in bianco: i colori della bandiera della Nigeria) di un Paese che tenta comunque di crescere, scansando gli ostacoli rappresentati dall’instabilità politica e dall’alto tasso di corruzione. Puntando molto (ma non tutto) sull’abbondanza di quel petrolio che lo ha reso “appetibile” a tutto il mondo. E che calamita attenzioni interessate che rischiano di trasformare la Nigeria in un perenne teatro di guerra.