Caccia italiani in Iraq? L’ipotesi indigna il Parlamento

È di oggi la imagesnotizia secondo cui il Ministero della Difesa stia vagliando l’opportunità di inviare Tornado italiani in Iraq.

Stiamo valutando possibili, ulteriori ruoli per l’utilizzo dei velivoli in teatro – ha affermato il ministro della difesa Roberta Pinotti in presenza del capo del Pentagono Ash Carter, durante un incontro alla base militare di Sigonella –, precisando che una eventuale risoluzione in questo senso dovrà essere esaminata dal Parlamento.

A tale proposito il ministro degli esteri Ignazio Gentiloni ha assicurato: “l’Italia non ha preso nuove decisioni sull’utilizzo dei nostri aerei e, se dovesse prenderle, il governo non lo farebbe di nascosto ma coinvolgerebbe, come è ovvio e doveroso, il Parlamento”.

L’ipotesi, discussa oggi, che i caccia italiani possano bombardare postazioni dello Stato Islamico in Iraq ha suscitato l’indignazione, prima di tutti, di Beppe Grillo – fondatore del Movimento 5 Stelle –, che ha apostrofato: “L’Italia non può entrare in guerra senza che prima non ci sia stato un dibattito parlamentare, un’approvazione da parte del Parlamento e un’approvazione da parte del Presidente della Repubblica. Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove siete finiti?“.

Al coro di voci si è aggiunto anche il capogruppo di Sinistra ecologia e libertà (Sel) Arturo Scotto che ha detto: “la ministra Pinotti non ha il potere di decidere se e dove bombardare, e quali regole d’ingaggio avere“.

Nella polemica è intervenuto anche il presidente del Copasir Giacomo Stucchi (Lega): “se i caccia italiani iniziano a bombardare in Iraq occorre elevare ulteriormente il livello di allerta contro il rischio di attentati terroristici”.

A chiudere il cerchio è il presidente della Commissione Affari esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, “non esiste che il Governo assuma una decisione come quella preannunciata dal Corriere della Sera senza un via libera del Parlamento“.

In merito alla questione il capo dello Stato Sergio Mattarella ha evidenziato “contro la minaccia del terrorismo fondamentalista è necessaria la collaborazione di tutti. Iniziative unilaterali non riescono a risolvere ed affrontare adeguatamente il problema“.

Ricordiamo infatti che pochi giorni fa a il nostro premier Matteo Renzi, in visita a New York, aveva assicurato al presidente americano Barack Obama unsostegno risoluto sul fronte dell’azione antiterrorismo“.

In ogni caso, laddove il Parlamento dovesse pronunciarsi a favore dell’offensiva italiana, trascorrerà del tempo prima di mettere a punto la riconfigurazione e dotazione degli armamenti adeguati ai 4 Tornado attualmente impegnati – nell’ambito dell’operazione ‘Inherent resolve‘ contro l’Isis in Kuwait –, in versione Ids “Interdiction and Strike”, ovvero nella sola ricognizione e la sorveglianza.