“Care romane e cari romani, ho molto riflettuto prima di assumere la mia decisione. L’ho fatto avendo come unica stella polare l’interesse della Capitale d’Italia, della mia città”. “Presento le mie dimissioni sapendo che queste possono per legge essere ritirate entro venti giorni. Non è un’astuzia la mia: è la ricerca di una verifica seria se è ancora possibile ricostruire queste condizioni politiche”.
Questa è la lettera con cui Ignazio Marino, sindaco di Roma, ieri sera ha annunciato le sue dimissioni.
Ha opposto resistenza fino all’ultimo ma, conscio di essere stato abbandonato anche da assessori e consiglieri – i quali si apprestavano a votare una eventuale mozione di sfiducia nei suoi confronti -, e stanco di continuare a subire “la peggiore umiliazione della mia vita”, ha gettato la spugna.
“Se preferite la Roma mafiosa a me, io lascio. Il Pd mi ha attaccato dal primo giorno perché sono una persona scomoda”, così si era rivolto alla giunta nella mattinata di ieri.
La sera prima il premier Matteo Renzi gli aveva fatto recapitare questo messaggio dai toni spiccatamente ostili: “Se si dimette subito, non infierisco, altrimenti faccio a modo mio. Ma per non infierire si deve dimettere subito”.
Messo alle strette il primo cittadino di Roma aveva chiesto di concordare una via d’uscita onorevole, ma assaltato da Renzi e isolato anche dai suoi consiglieri, con grande rammarico, alle 19:30 di ieri, ha rassegnato le dimissioni e abbandonato il Campidoglio.
Ma prima di varcare l’uscio del Municipio capitolino, mantenendo fede alla promessa di mercoledì sera, Marino ha firmato e consegnato alla ragioneria del Comune di Roma un assegno di 19.704,36 Euro, che copre tutte le spese di rappresentanza sostenute con la carta di credito comunale dalla sua elezione in poi.
Ma nella mattinata di oggi il sindaco è tornato in Campidoglio.
Prima di entrare dalla “Porta delle Lance”, l’ingresso secondario del Campidoglio, il sindaco dimissionario ha risposto alle domande di fotografi e giornalisti “Sto molto bene, vado a celebrare un matrimonio nella sala rossa”.
Dopodiché ha annunciato querele contro chi ha diffuso rumors secondo cui avrebbe minacciato ritorsioni contro i suoi detrattori. “Tutto ciò è falso – ha detto – sono costretto ancora una volta a procedere con querele e richieste di danni in sede civile”.
Nel frattempo le dimissioni sono state protocollate. Il sindaco avrà 20 giorni a disposizione, fino al 29 Ottobre, per convalidarle o ritirarle.
https://www.facebook.com/ignaziomarino/videos/10153312172139217/