L’Italia di Conte supera 2-1 la Norvegia e mantiene il primo posto nel girone di qualificazioni ad Euro 2016. Gli azzurri, sotto dal 24′ del primo tempo per il gol di Tettey, non si scompongono e nella ripresa ribaltano il risultato grazie alle reti di Florenzi e Pellè.
In poco meno di una settimana il tecnico salentino spazza così ogni dubbio e perplessità in merito alla bontà del suo progetto. Quella vista sabato pomeriggio a Baku e ieri sera a Roma è una squadra sia di qualità che di quantità, capace di incantare con belle giocate e al contempo di schiacciare l’avversario di turno con un ritmo incalzante. Non manca certamente qualche nota dolente, le solite amnesie in difesa che hanno permesso, prima all’Azerbaigian e poi alla Norvegia, di andare in rete troppo facilmente. Nonostante ciò, gli azzurri hanno sempre dato l’impressione di essere padroni del campo e di poter ribaltare in qualsiasi momento il risultato. Se il 3-1 a Baku è frutto delle geometrie di Verratti, dei tocchi precisi di Eder e dell’esplosività di Darmian, il 2-1 contro la Norvegia, è figlio di quel coraggio e quella grinta insite nel DNA della squadra e del suo allenatore.
Quel “fenomeni”, urlato dopo il gol vittoria di ieri sera, è una prova inconfutabile di quanto l’ex tecnico bianconero fosse emotivamente partecipe al match. Tanto cuore ma anche grande intelligenza tattica, come quando Conte decide di abbandonare la difesa a 3 per passare ad un 4-3-3, pronto a trasformarsi in un 4-2-4 in fase offensiva. L’intuizione che difatti cambia inerzia al match. Dall’1-0 per la Norvegia al 2-1 per l’Italia. Conte, a fine gara, si dice soddisfatto e si è chiede come mai una squadra capace di ottenere 8 vittorie e 4 pareggi, chiudendo al primo posto nel suo girone di qualificazione, non debba rientrare tra le teste di serie della competizione. Una polemica che però non toglie il sorriso dal volto del ct azzurro. Non questa volta, non ora che è finalmente riuscito a plasmare la sua creatura.