
Ignazio Marino è da tempo al centro delle polemiche, sebbene le dimissioni sono state formulate oltre una settimana fa e già le principali testate giornalistiche nazionali non ne stanno parlando con la verve e la veemenza iniziale. Ma Ignazio Marino, il dimissionario sindaco di Roma, resta sempre nell’occhio del ciclone e lui tenta di difendersi in questo modo contro chi lo accusa di aver usato soldi pubblici per spese personali: “Gli esposti presentati contro di me sono vergognosi, scritti da persone in malafede o ignoranti“.
Marino conferma e ripete più e più volte di non aver mai utilizzato i soldi pubblici per spese personali. Ultimamente si sta dicendo molto in merito alla vicenda dei vestiti lavati in tintoria, ma Marino specifica che non si tratta dei suoi vestiti ma di quelli storici del Campidoglio. Ieri il sindaco ha trascorso quattro ore in Procura, al termine del tutto ha specificato ai giornalisti di non essere indagato e di essersi dimesso solo per estremo rispetto dell’autorità giudiziaria. Il legale di Ignazio Marino, Enzo Musco, afferma anche che l’ex sindaco non ha mai chiesto aumento del massimale di spesa della carta di rappresentanza e che non ha mai cenato con la moglie nel ristorante del centro della Capitale. Il comune di Roma segue da tanto tempo la prassi del confezionare e mantenere intatti gli scontrini delle spese di rappresentanza, ma al tempo stesso qui si parla di cene che Ignazio Marino ha fatto oltre un anno fa e quindi sarà molto difficile capire cosa sia effettivamente accaduto.