
Alla fine è emersa una risposta alla richiesta della comunione da dare alle famiglie che divorziano e dunque che decidono volontariamente di rompere il nucleo familiare: in questi giorni in cui si sta svolgendo il Sinodo sulla famiglia, le votazioni di tutte le più alte cariche dello stato si sono concluse con un SI (178 i favorevoli contro 80 contrari, il numero per la maggioranza qualificata è stato fissato a 80). La decisione apre dunque un nuovo importante capitolo nella storia della Chiesa, ma c’è un un chiarimento da fare: la decisione di concedere la comunione di quelle persone che si sono divorziate sarà valutata caso per caso dai parroci delle chiese in cui i fedeli si recano per la messa.
Bernd Hagenkord, portavoce del Sinodo, ha tweettato recentemente sulla vicenda, spiegando come al termine della consultazione che precede il Giubileo Straordinario sono stati approvati tutti i punti della Relatio Finalis con una maggioranza precisa dei due terzi. Papa Francesco ha commentato con approvazione l’esito della vicenda, dicendo praticamente che con gioia e misericordia si può ottenere il dono di Dio (la Comunione) in quanto siamo tutti sotto lo stesso tetto. Sulla pedofilia, tolleranza zero, mentre sugli omosessuali ancora non sono state pronunciate sentenze, ma il Sinodo ha espresso la volontà di voler rispettare ogni persona ed accoglierla nella comunità.