È di poche ore fa la notizia diffusa per prima dal quotidiano Il Sole 24 Ore secondo cui il sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino, starebbe pensando di revocare le dimissioni presentate ormai più di 20 giorni fa.
Il giorno dopo la manifestazione di sostegno organizzata dai suoi sostenitori in Piazza del Campidoglio – nel corso della quale Marino ha dichiarato “non vi deluderò” -, il sindaco di Roma sembrerebbe orientato verso la revoca delle sua destituzione.
Immediate sono state le reazioni contrarie del Pd: “indietro non si torna, l’esperienza della ‘Giunta marziana’ è al capolinea”.
Tuttavia “Da un punto di vista tecnico – ha spiegato la presidente dell’aula Giulio Cesare, Valeria Baglio – qualora le ritirasse il regolamento parla chiaro, o si presenta una mozione di sfiducia che deve essere scritta da 18 consiglieri e poi votata in Aula da 25 oppure si può ricorrere alle dimissioni contestuali di 25 consiglieri”.
Dinanzi alla resistenza di Marino, sembra che i consiglieri del Pd abbiano palesato l’intento di dimettersi per indurre il chirurgo a fare marcia indietro.
Il capogruppo Pd in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo, ha apertamente dichiarato: “Io non voglio votare atti con le destre, con chi ha sfasciato Roma e ha creato Parentopoli. Io personalmente lo escludo ma il ragionamento deve essere collettivo e ognuno ha la sua posizione. Se me lo chiede il partito? Magari potrei dimettermi da capogruppo“.
Anche il vicesindaco di Roma, Marco Causi, si è espresso “A me pare che la posizione di Marino sia quella di un arroccamento privo di sbocco politico”.
L’annullamento delle dimissioni resta tuttavia un’indiscrezione non ancora confermata.
Sarà lo stesso Marino, che presiederà oggi la Giunta delle 16:00 a sciogliere, semmai, ogni dubbio sull’intera questione.