Dopo l’annuncio della pericolosità del consumo di carni rosse lanciato, nei giorni scorsi, dall’Organizzazione mondiale della sanità pare che anche il caffè sia finito nel mirino degli “investigatori” della Iarc, l’agenzia che per conto dell’Oms conduce ricerche scientifiche sul cancro; la stessa che ha messo al bando carni rosse e trattate, perché aumenterebbero del 18% il rischio di sviluppare il cancro del colon-retto.
Al momento l’agenzia starebbe indagando su una serie di sostanze chimiche impiegate nell’industria alimentare.
In particolare si starebbero analizzando gli effetti della dimetilformammide – solvente utilizzato nel settore alimentare contenuto anche nei propellenti impiegati per la combustione di alcuni tipi di razzi –, il quale, è noto, interferisce con alcuni ormoni umani.
I risultati delle analisi saranno resi pubblici a partire dai primi mesi del 2016.
Un ulteriore studio specifico, la cui divulgazione è già programmata per la fine del prossimo Maggio 2016, riguarderà anche le bevande calde e il caffè.
Relativamente a queste ultime la raccolta dei dati e degli studi scientifici, che giungeranno anche da ricercatori estranei alla Iarc – sulla cancerosità delle bevande molto calde, caffè e matè (l’infusione preparata con le foglie di erba Mate, una pianta originaria del Sud America) -, si concluderà il prossimo 22 Aprile 2016.
Si prospettano ulteriori rinunce?
Aboliti salami, prosciutto e bistecche alla brace, gli italiani finiranno per sacrificare pure la bevanda di cui sono i maggiori consumatori al mondo?