Poche ore fa un aereo della compagnia russa Kogalymavia è precipitato in una zona scarsamente popolata del Sinai, in Egitto. A bordo dell’aereo c’erano 224 persone tra membri dell’equipaggio, bimbi e passeggeri. L’incidente è avvenuto alle ore 06:10 italiane, le 08:10 ora locale di Mosca, ed era attesa all’aeroporto di San Pietroburgo alle 10:10 italiane, ma il volo non è mai arrivato.
Stando a fonti locali, l’aereo (dopo essere partito alle 05:51 italiane ed aver raggiunto la quota di 9000 metri sul livello del mare dopo pochi minuti) avrebbe chiesto un atterraggio di emergenza pochi minuti prima di mettersi in contatto con l’aeroporto di Larnaca a Cipro, sparendo dai radar appena 2o minuti dopo il decollo dalla nota località turistica di Sharm-El-Sheikh.
Il volo della compagnia russa Kogalymavia sarebbe precipitato per colpa di alcune avarie, e non per motivi legati all’ISIS. L’idea dell’ISIS è sorta per due motivi: l’aereo stava attraversando una zona dove l’esercito jihadista domina incontrastato, inoltre lo scorso Aprile del 2014 un aereo della Malaysia Airlines fu abbattuto da un razzo scagliato dai ribelli nella Crimea, in Ucraina, durante il conflitto con la Russia.
