Serghiei Kirienko, capo dell’Agenzia Federale Russa per l’energia Nucleare (Rosatom) ha reso noto l’accordo inter-governativo firmato tra la Russia e l’Egitto per la costruzione di una centrale nucleare, la prima del Paese nordafricano, il cui completamento prevede una tempistica di 12 anni.
E’ dall’incidente di Chernobyl che l’Egitto ha sospeso i propri programmi per la produzione di energia nucleare e, da allora, si era più volte tentato di riprenderli incontrando però l’opposizione, spesso anche violenta, della popolazione locale. Come nel caso del sito in questione, El Dabaa, a 150 km da Alessandria e a 185 km dal Cairo, dove dovrebbe sorgere la centrale a quattro reattori da 1200 megawatt ciascuno. L’accordo è stato firmato alla presenza del presidente Abd-al-Fattah al- Sisi il quale, intervistato dalle televisioni locali, non ha voluto far trapelare alcun dettaglio dell’accordo salvo il fatto che il prestito che l’Egitto riceverà dalla Russia per il completamento dell’impianto verrà restituito nell’arco di 35 anni. Mosca appare soddisfatta, segnando evidentemente un punto a suo favore nei delicati equilibri del mediterraneo. “La centrale diventerà il più grande progetto congiunto russo-egiziano dai tempi della costruzione della diga di Assuan. E’ una nuova pagina nella storia dei rapporti interstatali russo-egiziani. La centrale farà dell’Egitto il leader tecnologico della regione e l’unico Paese della regione ad avere una entrale nucleare della generazione 3+1“ ha commentato Kirienko a margine della firma posta all’accordo.