Il terrorismo internazionale e le discordie politiche italiane

Grillo, Salvini, Renzi, BerlusconiI livelli di allerta innalzati un po’ ovunque, gli allarmi bomba che si susseguono all’impazzata: dallo scorso 13 novembre, qualcosa è materialmente cambiato in Europa. E anche in Italia dove gli ultimi traumatici accadimenti hanno rinforzato le certezze dei più intransigenti e minato (almeno un po’) quelle dei più accoglienti. E in politica? I pareri, come sempre, sono divergenti e appaiono ben lontani dal raggiungimento di una sintesi.

Partiamo dal premier Matteo Renzi“Non dobbiamo rinchiuderci – ha detto ieri in un’intervista a SkyTg24 – Teniamo alti i livelli di sicurezza, intensificheremo i controlli, ma senza rinunciare alla libertà e alla nostra identità. Il tema è molto complesso: non bisogna correre il rischio dell’isteria e neanche della sottovalutazione. Non sottovalutiamo nessun pericolo e stiamo intensificando ogni tipo di controllo e cercando di usare anche tutti gli strumenti innovativi, anche perché la tecnologia ci aiuta a mappare le persone pericolose”. Per il presidente del Consiglio, insomma, non bisogna ricorrere a “leggi speciali” né inasprire le norme che regolano l’entrata di stranieri nel nostro Paese, ma investire tutto sugli strumenti che dovrebbero garantire maggiore sicurezza. Come la cyber security.

Quanto alla possibilità che l’Italia partecipi militarmente, come sta facendo la Francia, all’abbattimento (via aerea) delle postazioni del Califfato nero, Renzi ha ribadito un fermo no. Attirandosi il “rimbrotto” della rinata “cordata” di centrodestra che si è riunita ieri per parlare di amministrative e terrorismo. Ne è scaturita una nota congiunta in cui i tre leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno espresso il loro disappunto per quanto finora fatto dal governo italiano. “La guerra al fondamentalismo terrorista deve essere la priorità assoluta della comunità internazionale – hanno messo nero su bianco Salvini, Berlusconi e Meloni – e l’Europa deve assumere un ruolo centrale nella tutela della sicurezza, della libertà dei suoi cittadini e nella difesa dei valori che la caratterizzano. Purtroppo si è dovuta riscontrare l’inconsistenza del governo italiano, tanto sullo scenario internazionale quanto sulla situazione politica ed economica interna”.

E infine c’è Grillo che ha puntato l’indice contro la recente trasferta del premier Renzi in Arabia Saudita“Per eliminare l’Isis ed evitare massacri come quello di Parigi bisogna colpirlo prima di tutto nel portafoglio ha scritto sul suo blog il fondatore del M5S – Tutti i Paesi che sostengono direttamente o indirettamente il terrore jihadista devono essere isolati e sanzionati, in particolare l’Arabia Saudita. Il M5S vuole eliminare il terrorismo islamico, non dialogare con i suoi finanziatori come ha fatto il premier italiano appena qualche giorno fa e che oggi tenta di riparare dicendo che ‘L’Italia intesa come Paese non fa affari’ con i Paesi che finanziano il terrorismo. Può darci le prove? Cosa è andato a fare a Riad? Ci mancherebbe che ci facesse pure gli affari, ma con chi finanzia i terroristi non ci deve essere dialogo: vanno sanzionati”.