
Ieri, all’età di appena 40 anni, è morto uno dei più grandi giocatori di rugby di tutti i tempi: stiamo parlando di Jonah Lomu, campione neozelandese che era presente nella prima storica finale coppa del mondo della palla ovale quando Nelson Mandela divenne presidente del Sudafrica. Il gigante del rugby si è arreso all’età di 40 anni a causa di una gravissima forma di disfunzione renale che gli era stata diagnosticata all’età di 19 anni, l’anno dopo della storica coppa del mondo vinta dai sudafricani. Lomu era il più grande giocatore in attività in quegli anni, uno dei più carismatici e dei più influenti, e a distanza di molti anni da quelle gloriose stoccate in tush o quelle mete leggendarie siglate in velocità, incuteva sempre timore e rispetto.
Nel 2003 le sue condizioni di salute peggiorano a tal punto che è necessario interrompere l’attività agonistica, ma l’anno dopo riceve un rene dall’amico Grant Kereama che lo fa rinascere. Nel 2011 però il suo corpo ha rigettato il nuovo rene ed è stato costretto ad entrare in dialisi, sperando in una nuova donazione. Il gigante buono si è definitivamente arreso nella notte di ieri, Mercoledì 18 Novembre 2015, a causa di una drammatica sindrome nefrosica che molto spesso è curabile con sedute od interventi chirurgici. Oltre la sfortuna di un organo rigettato ci si è aggiunta la combinazione di sintomi che hanno portato alla morte, quando nella stragrande maggioranza dei casi è curabile. Jonah Lomu è morto ieri ad Aukland, nella sua città natale in Nuova Zelanda.