Si fa giorno dopo giorno più teso, il rapporto tra la Russia di Putin ed Ankara. Ultimo atto delle recenti e continue schermaglie è stata la conferenza di fine anno tenuta del presidente russo.
Un’occasione nella quale Mosca non ha mancato di fare il punto della situazione: “Riteniamo- ha puntualizzato Putin senza mezzi termini- che le azioni delle autorità turche riguardo il nostro aereo abbattuto non siano state un atto di inimicizia: sono state un atto ostile. Si fosse trattato di un incidente, come i turchi dicono – ha proseguito- uno si sarebbe aspettato delle scuse: invece sono andati dalla Nato.” E, proseguendo oltre, il leader ha così espresso la visione del suo paese: “Abbattendo il cacciabombardiere Su-24, forse la Turchia ha desiderato compiacere gli Usa. Forse le autorità turche hanno deciso di mostrare a Usa e Ue che sono un partner affidabile. Forse il governo turco voleva accontentare gli americani, non lo sappiamo, forse era stato discusso un accordo? Ma ci ha messo in una situazione grave”.
Venti di guerra che non si vedevano da parecchio tempo, tra i due paesi. E se la situazione si complica per via dell’alleanza internazionale che, da più parti ed in diverse maniere, sta riversando sulla Siria tutto il suo potenziale bellico, rimane sospesa nell’aria come una minaccia l’ultima affermazione del politico russo, che lancia ormai il guanto in faccia alla politica internazionale: “Ora i turchi provino a entrare nello spazio aereo siriano.. Se prima l’aviazione turca violava lo spazio aereo in Siria, provino a volare ora”.
di Giuseppe Caretta