
Prosegue ininterrotta la violenta fase di maltempo che dal 23 Dicembre sta gettando caos su molti stati meridionali degli USA, con formazione di violenti temporali, grandine di grosso taglio, alluvioni e soprattutto tornado. Il vortice tornadico che il 26 sera ha causato la morte di 12 persone nei pressi di Dallas è stato provvisoriamente catalogato come EF4, quasi il massimo della scala Fujita, una scala che va da 0 a 5 e che si occupa di catalogare l’intensità dei tornado in base alle raffiche di vento e conseguentemente ai danni causati (dai danni spesso è possibile risalire alle raffiche di vento di punta toccate all’interno del vortice). Come possiamo vedere nell’immagine allegata qui a fianco (G.J. McCarthy/Dallas Morning News) il tornado ha toccato terra nella periferia di Dallas, devastando un’intera zona e radendo al suolo circa 100 abitazioni: fortunatamente l’allerta è stata lanciata con diversi minuti di anticipo e quasi tutte le persone sono riuscite a salvarsi riuscendo a scendere nei rifugi, ma diverse di esse sono comunque morte perchè in questa zona degli Stati Uniti non tutti hanno un rifugio anti-tornado.
Il bilancio delle vittime di questa serie di tempeste è salito a 43. Ieri, Domenica 27 Dicembre 2015, si sono aggiunti altri due morti a causa delle inondazioni in Illinois e Missouri. Particolarmente colpiti Mississippi, Tennessee, Arkansas e Alabama, mentre su New Mexico, Oklahoma occidentale, Texas occidentale e Kansas sono arrivo delle bufere di neve. Gran parte dei tornado (circa 90) che in questi giorni hanno toccato terra negli Stati Uniti erano di natura supercellulare: una supercella è un temporale ruotante (le correnti interne ruotano, formando un “mesociclone”) in grado di generare molto più facilmente grandine, tornado e nubifragi rispetto a qualsiasi altra tipologia di temporali. In Italia non sono frequenti come negli Stati Uniti, ma gran parte dei tornado che negli ultimi decenni hanno colpito l’Italia (tornado di Mira e Dolo, quelli nel modenese l’anno prima, quello di Taranto e dell’Ilva, quello di Grezzago del 2013…) sono stati di natura supercellulari.
Leonardo Orlandi