13 Gennaio 2016: la Chiesa venera Sant’Ilario di Poitiers

HilariusIlario nacque a Poitiers, in Aquitania, intorno al 315, da una nobile famiglia pagana che gli impartì un’educazione letteraria e filosofica di stampo neoplatonico ma, agitato dal problema del nostro destino e dalla ricerca del senso della vita, trovò risposte soddisfacenti solo nel cristianesimo.

Ricevette il battesimo da adulto, quand’era già sposato e padre di una figlia, Abra.

Successe al vescovo della sua città e praticò quanto scriveva nel capolavoro in 12 libri De Trinitate: “La santità senza la scienza non può essere utile che a se stessa. Quando si insegna, occorre che la scienza fornisca un alimento alla parola e che la virtù serva di ornamento alla scienza“.

Ilario combatté in Occidente contro l’arianesimo – dottrina trinitaria elaborata dal vescovo e teologo Ario, condannata al primo concilio di Nicea nel 325 -, che dal IV al VII secolo imperversò sia in Oriente che in Occidente.

Essendosi rifiutato di aderire alla politica religiosa dell’imperatore Costanzo, nel 356 Ilario fu deportato nella Frigia, in Asia Minore, ma egli difese l’ortodossia della Chiesa anche dal confino.

Nel 359 il figlio di Costantino convocò un concilio a Rimini per gli occidentali, e un altro a Seleucia (l’attuale Silifke in Turchia), per gli orientali. Qui Ilario, accolto favorevolmente, espose la fede nicena ma non venne ascoltato.

Dopo il sinodo il santo si recò a Costantinopoli per ottenere da Costanzo il permesso di discutere pubblicamente con Saturnino (fiancheggiatore della politica ariana di Costanzo) e per difendere la fede ortodossa, ma l’imperatore istigato dagli ariani, lo rispedì a Poitiers.

Tuttavia, quando Costanzo morì nel 361 i vescovi ortodossi in esilio furono richiamati, e deposti Saturnino di Arles e Paterno di Périgueux, si compì finalmente la disfatta dell’arianesimo d’Occidente.

In Italia Sant’Ilario insieme con Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, combatté l’arianesimo di Aussenzio, vescovo di Milano fino al 374.

Ritiratosi nella sua diocesi, il santo si dedicò agli studi e al commento dei Salmi.

Morì il primo giorno di Novembre, nel 367.

Le sue reliquie, nel 1562, furono bruciate dagli Ugonotti, i protestanti francesi di confessione calvinista, noti per la loro avversione alla liturgia cattolica romana.

Pio IX nel 1851 lo proclamò Dottore della Chiesa.

Michela De Minico