
Se pensate che a risparmiare assurdamente su ogni cosa pur nuotando nell’oro sia solo Zio Paperone, ebbene, vi sbagliate. Un recente studio condotto sulle abitudini dei consumatori negli Stati Uniti rivela infatti che ad approfittare delle offerte più sfacciatamente clamorose dei supermercati e degli store non sarebbero i ceti medio-poveri, bensì quelli con un maggior potere d’acquisto. E gli articoli su cui i ricchi cercano di risparmiare a più non posso sono quei generi di prima necessità che non vi aspettereste mai. Come per esempio la carta igienica. Sì, avete sentito bene, proprio la carta igienica.
A riportare la notizia è ancora una volta El Pais, il pricipale notiziario d’informazione iberico.
Comprare all’ingrosso per spendere meno; così i ricchi risparmiano sulla carta igienica
“La frugalità si paga”; si può riassumere in questi termini il risultato dello studio condotto dai ricercatori Mike Palazzolo e Yesim Ohrun della Ross School of Business del Michigan.
Dopo aver confrontato prezzi, marche e formati, oltre alle abitudini di acquisto dei consumatori, Ohrum e Palazzolo hanno infatti riscontrato come nelle grandi catene di ipermercati e negli store al dettaglio siano molto spesso le famiglie povere a pagare di più i prodotti di uso quotidiano, come la carta igienica; fino a sei volte di più rispetto ai “consumatori forti”, sostengono le stime.
Infatti i cosiddetti ceti abbienti possono permettersi di usufruire di offerte speciali all’ingrosso, acquistando prodotti d’uso comune (come appunto la carta igienica) in quantità “industriali”. Al contrario, i consumatori con meno potere d’acquisto sono attratti da marche di carta igienica più economiche… che però costano proporzionalmente di più come unità singole; non potendosi permettere le cifre dell’acquisto all’ingrosso, ecco che il risparmio sventolato dai supermercati e dei negozi si rivela inferiore alle aspettative e, più spesso, una vera e propria forma di specchietto per le allodole delle tecniche commerciali.
Il problema di far quadrare i conti… e i saldi
Infatti la maggior parte dei consumatori con un reddito medio-basso riceve lo stipendio (o la pensione) ai primi del mese, mentre le offerte più vantaggiose vengono erogate nelle due settimane centrali, quando una buona parte dei sudati risparmi è già stata destinata alle necessità del sopravvivere.
Inoltre, la mancanza di liquidi fa sì che i consumatori dei ceti medio-bassi siano costantemente alle prese con i bilanci di cosa comprare, visto che il budget a loro disposizione è giocoforza limitato; va da sé che i generi alimentari e il cibo avranno la precedenza sulla carta igienica, spingendoli ad acquistare un nuovo rotolo solo all’esaurimento del precedente.
Al contrario, i consumatori che non hanno problemi a maneggiare molto denaro liqudo tendono proporzionalmente ad acquistare di più nel periodo delle offerte, facendo “scorta” di articoli di prima necessità… almeno fino ai saldi successivi.
Una situazione, lamenta lo studio dei ricercatori della Ross School of Business, che rischia di affossare non solo il mercato delle piccole aziende ma lo stesso potere di acquisto dei consumatori, mettendoli sempre più alle strette. Specchio, tristemente, non solo della realtà USA ma anche di quella “di casa nostra”, specialmente in questi tempi di crisi.
Cristina Pezzica