Pesce d’Aprile, storia di una tradizione

Il pesce d'Aprile, storia di un simbolo
Il pesce d’Aprile, storia di un simbolo

Tutti conoscono la tradizione goliardica dello scherzo o “pesce d’Aprile” che regolarmente impazza ogni 1° Aprile e che già da anni si è estesa dal mondo reale anche al Web, con bufale e clamorosissime hoax a cui ogni anno “abboccano” decine di utenti utenti . Ma quando e com’è nata la tradizione del pesce d’Aprile?

Il pesce d’Aprile… parla francese (e anche un po’ italiano)

Partiamo innanzitutto dall’etimologia e l’iconografia classica del termine “pesce d’Aprile”. Forse non tutti sanno che se la tradizione degli scherzi del 1° Aprile è una realtà internazionale, il collegamento con i pesci è invece una prerogativa franco-italiana; all’estero e sopratutto in Ighilterra e negli Stat Uniti infatti si parla di April’s Fool, ma l’associazione di idee con la figura del pesce non è immediata come in Europa, o da noi in Italia.

Il termine “pesce d’Aprile” deriva dal francese “poisson d’Avril”, e pare che le origini del termine si debbano proprio alla Francia. Infatti, come riporta l’articolo su Wikipedia dedicato a questa celebrazione, esso potrebbe derivare dalle risate e lo scherno con cui erano accolti i pescatori francesi di ritorno a mani vuote dalle prime, infruttuose uscite in barca primaverili.

In Italia, invece, la tradizione risale al 1800 e fu “adottata” proprio dai francesi;  non sorprende quindi che le prime città a a “cadere nella rete” furono quelle marinare e sopratutto Genova.

Negli anni, il nome stesso della celebrazione si identificò con una tipologia di scherzo; infatti divenne d’uso comune, il 1* Aprile, appendere alle spalle delle persone sagome di cartone o cartapesta raffiguranti dei pesci, ovviamente senza che le “vittime” se ne accorgessero.

Anche nei paesi di lingua latina si usa il termine “Pescado d’Abril” per indicare la ricorrenza.

E all’estero… giullari e calci

Nei Paesi di lingua anglofona come gli Stat Uniti e l’Inghilterra si usa invece il termine April’s Fool per indicare il “nostro” pesce d’Aprile. Il termine Fool fa riferimento alla figura del giullare o buffone di corte, che nel Medioevo con i suoi versi, le sue rime e i suoi lazzi era solito canzonare e schernire gli spettatori.

Un’altra curiosità collegata al pesce d’Aprile viene dalla Scozia e in particolare dalla regione delle Highlands; qui, infatti, il Pesce d’Aprile si celebra per due giorni consecutivi, e nella seconda giornata di scherzi e burle è prassi affermata quella di attaccare al collo delle ignare vittime un cartello con scritto “Kick Me”, ovvero “Prendimi a calci”.  Questa tradizione è conosciuta come Tally Day.

I pesci d’aprile più famosi della storia

Per celebrare degnamente la ricorrenza,  il Post ha dedicato una panoramica ai 70 pesci d’Aprile più famosi del mondo.

Sicuramente uno fra i più celebri fu il “lavaggio di leoni” alla Tower of London, con l’annuncio diramato il 1 Aprile del 1698  (e poi riproposto nel 1800), tramite un’intensa campagna di volantinaggio che reclamizzava  uno spettacolo a cui i visitatori e i turisti non avrebbero potuto sottrarsi; un autentico lavaggio di leoni selvatici. Peccato che si trattasse di una colossale bufala in cui, come riportano le fonti dell’epoca, furono parecchi a cadere.

Il 1 Aprile 1957 invece la rete BBC strizza l’occhio all’Europa con un servizio dedicato alla “raccolta di spaghetti”; il celebre tipo di pasta lunga veniva paragonato a un ortaggio e si riferiva che i raccolti in Svizzera erano abbandonati, grazie a un clima favorevole e a delle opportune misure contro piante infestanti. L’uso di immagini in cui venivano effettivamente mostrati dei braccianti intenti a raccogliere file di spaghetti da un albero fece sì che lo scherzo diventasse uno dei pesci d’Aprile più famosi della storia.

Nel 1996 è invece la catena di fast food Taco Bell a dare il calcio di rigore agli scherzi del 1° d’Aprile annunciando, in tutta serietà, di aver appena acquistato la Liberty Bell di Philadelphia, la “campana rotta” simbolo della città, e di averla ufficialmente ribattezzata Taco Liberty Bell. La notizia suscitò un tale putiferio a Philadelphia che numerosi cittadini, sdegnati, chiesero conferma alle autorità.

E come dimenticare la “burla” tirata da Youtube ai suoi utenti nel 2009? Per tutta la giornat del 1* Aprile il popolarissimo sito di video venne visualizzato al contrario, rendendo difficile la navigazione e suscitando un coro di proteste. La risposta di Youtube fu che i monitor andavano periodicamente capovolti, proprio come i materassi. Il pubblico del Web non apprezzò ma lo scherzo rimane ancora oggi uno dei più celebri.

I pesci d’Aprile del 2016

E su Repubblica è già caccia ai più diffusi scherzi e alle bufale che circolano in queste ore sul Web.

Partiamo dagli sberleffi per smartphone e in particolare dalle app; si va dalla “Open Tablet HQ” per assaggiare letteralmente gli smartphone a “MangiAmi”, app per foodies solitari lanciata con una vera e propria campagna social a firma Eataly.

Vodafone promette ai suoi utenti un servizio di WiFi capillare che li raggiunga ovunque, anche nelle aree più sperdute; come? Con l’innovativo Voda-Drone, il drone bufala.

Altro pesce d’Aprile 2016 destinato a finire sotto i riflettori è l’annuncio della nuova linea di abbigliamento firmata Mark Zuckerberg in collaborazione con H&M; è stato lanciato anche un sito web dedicato alla nuova linea che comprende due modelli made in Zuckerberg, un’iconica t-shirt grigia e jeans. E immaginiamo già che saranno in molti a cascarci…

Sony va addirittura oltre e si lancia su un mercato “da brivido” con un nuovo dispositivo dedicato agli acchiappafantasmi di tutto il mondo, ispirato agli zaini che indossavano i Ghostbuster. Originale, ma il 1* Aprile c’è il rischio di intercettare solo comunicazioni di trapassati in pinne e squame…

E neppure Google poteva tirarsi ndietro; ecco quindi che il Pegman, l’omino-cursore delle Google Maps, si trasforma con un look Disco-dance. E accedendo con uno smartphone al servizio Funky Town si può addirittura vederlo ballare.

Cristina Pezzica