10 Aprile 2016: si venera il Profeta Ezechiele

Il 10 Aprile la Chiesa Cattolica ricorda il Santo Profeta Ezechiele, uno tra quattro profeti maggiori, cui si attribuisce la redazione dell’omonimo testo biblico.

Ezechiele nacque a Gerusalemme nel 620 a.C. circa, da una famiglia di sacerdoti, quando Roma era retta da Tarquinio Prisco e a Babilonia regnava Nabucodonosor.

Nel 597, a circa 25 anni, fu deportato a Babilonia insieme al re Jeconia, e si stabilì a Tell-Abid sul Cobar (Tel Aviv, sul fiume Chebar), presso una colonia di esuli.

Qualche anno dopo l’esilio prese a profetizzare tra i Giudei confinati e quelli rimasti a Gerusalemme, esortando alla penitenza, predicando e concentrandosi sulla ricostruzione della Città Santa, esortando gli Israeliti alla conversione, ma anche annunciando i castighi di Dio.

Ezechiele considerava se stesso come un precursore del Messia, avente il dovere di proteggere le sue genti.

Fu così che una volta, alla stregua di Mosé, per sfuggire i minacciosi Caldei, guidò il suo popolo attraverso il Cobar, facendovi annegare i Caldei che li inseguivano.

Cosicché Ezechiele operò anche numerosi prodigi.

Morì per mano di un capo Israelita, nel 570 a.C. circa, che aveva ammonito per la sua idolatria.

La Chiesa Cattolica lo celebra il 10 Aprile, così come indicato nel Martiriologo di San Beda.

Spesso nell’arte Ezechiele viene raffigurato in un campo disseminato di ossa inaridite, per i cristiani simbolo della resurrezione della carne.

Michela De Minico