E’ un premier in iperattività cybernetica, quello che oggi si è presentato a Verona per il salone internazionale del vino italiano, Vinitaly. Un premier che ha iniziato la giornata “twittando” dapprima con gli utenti e rispondendo alle critiche mosse al suo governo da parte di alcuni cittadini.
“Il Jobs act un fallimento?- chiede ad un utente critico – i numeri affermano il contrario. Anche dopo la riduzione degli incentivi.” Poi, sempre tramite Twitter, il presidente del Consiglio ha annunciato un suo intervento alla Camera per le ore 18. Nodo della questione è la “giornata storica”, come lui stesso la definisce con un altro messaggio, per le riforme costituzionale. L’ultima lettura della riforma è infatti prevista per oggi prima dell’approvazione definitiva. Ma non è detto che ciò accadrà in tempo brevissimi, dato che le opposizioni vorrebbero che il voto venisse spostato alla prossima settimana. Michele Dell’Orco (M5s), Arturo Scotto (Sl) e Renato Brunetta hanno avanzato la richiesta di convocazione dei capigruppo. “E’ assurdo- ha commentato Brunetta- che si vada a riformare la Costituzione se non si sa nemmeno se il 19 aprile ci sarà ancora il governo dopo la mozione di sfiducia.”
Parole che sono arrivate in un clima di crescente insofferenza per l’accelerata che l’esecutivo è intenzionato a dare alla riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione.
Beppe Grillo ha parlato di un Mattarella “ologramma”, dopo che i suoi appelli al capo dello Stato affinché il voto fosse rimandato sono rimasti inascoltati: “Bisogna che ogni tanto prenda una decisione”, ha detto rispondendo ai giornalisti.
Probabile anche un’iscrizione di massa da parte delle opposizioni nella lista degli interventi, in modo tale da guadagnare tempo e far slittare la votazione di uno, due giorni al massimo. Intanto il premier fa incetta di Tweet: “Giornata storica per le riforme costituzionali- scrive- Ma prima a Verona: aziende, jobsact, #vinitaly2016 grinta e coraggio #italiariparte.”
Giuseppe Caretta