La questione austriaca è ormai un tasto dolente delle relazioni europee, almeno stando all’ultimo botta e risposta fra il ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil ed il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.
Intervenendo infatti ad una riunione del suo partito, lo Sphe, riunitosi ad Innsbruck, il ministro austriaco ha ribadito ciò che va ripetendo da giorni, e cioè che “in caso estremo l’Austria potrebbe chiudere completamente il Brennero”. La situazione è, a parole, ben peggiore di quanto non sembri. “Se l’Italia farà come ci aspettiamo- ha proseguito Doskozil- e la Germania farà come ci aspettiamo, avremmo un grande problema. Perché se l’Italia lascerà passare i migranti e la Germania comincerà a respingerne sempre di più ai suoi confini, l’Austria rischierebbe di trasformarsi in una sorta di sala d’attesa. Per questo dobbiamo andare in offensiva.” Parole che suonano come una sfida alle critiche mosse nelle scorse ore dalla Comunità Europea. Vienna pare intenzionata ad andare avanti comunque. “Potremmo essere costretti a chiedere alle autorità italiane di fare noi i controlli anche sul suo territorio”, ha rincarato il ministro austriaco.
Dura anche la risposta del nostro ministro degli Esteri, intervenuto durante una visita al Salone del Mobile di Milano. La chiusura del valico, ha affermato Gentiloni, è un atto “molto grave. Negativo per l’economia e butto segnale per l’Europa. Vedremo di cosa si tratta- ha continuato il ministro- se si tratta di parole, non ci saranno conseguenze sul terreno. Se, invece, ci saranno muri significherà aver dimenticato che i problemi vanno affrontati insieme”.
E margine di questo scambio di opinioni, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha ricordato a tutti che “abbiamo lavorato 70 anni per abbattere i muri che dividevano l’Europa: non possiamo lasciare che si rialzino, creando differenze e tensioni”. Dello stesso avviso anche l’ex presidente Giorgio Napolitano: “Guai- ha detto- se ci si lascia andare sempre più alla demagogia populista e alla ricerca di false soluzioni per problemi complessi come quello dei migranti.”
Intanto, i sopralluoghi nel comune di Arnoldstein da parte del ministero dell’Interno austriaco continuano, alla ricerca di un sito adatto nel quale costruire un centro di identificazione ed un presidio fisso di polizia.
Giuseppe Caretta