Nulla da fare, purtroppo, per i due cavatori rimasti sepolti ieri sotto la massa di roccia crollata nella cava di Carrara. I loro corpi sono stati trovati stamane dai vigili dei fuoco, impegnati per tutta la notte in un estenuante lavoro di ricerca.
Sul posto erano stati portate le torri faro, i gruppi elettrogeni e le unità cinofile nella speranza che i due lavoratori potessero essere miracolosamente scampati alla morte. Così, purtroppo, non è stato. Ricoverato anche il direttore della cava dov’è avvenuta la tragedia. Per lo choc l’uomo ha infatti avuto un infarto ed ora si trova ricoverato in ospedale. S’è l’è invece cavata per miracolo il terzo operaio coinvolto nella frana, quello che, al momento dello sbriciolamento del costone, si trovava appeso con l’imbragatura alla parete. Recuperato con l’ausilio di un elicottero l’uomo non è in pericolo di vita.
Immediata la risposta dei lavoratori del settore, che domani incroceranno le braccia in segno di protesta: “Chiederemo al sindaco di Carrara il ritiro delle concessioni per chi non rispetta le norme di sicurezza in cava- ha detto Paolo Gozzani, segretario delle Cgil di Massa Carrara-. Quei ragazzi lì sotto non ci dovevano stare; è ora di finirla di raccontare frottole ai lavoratori.” Anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è intervenuto in merito alla tragedia affermando che “per la prevenzione si deve fare di più.” Intanto, il bollettino degli incidenti nelle cave sembra un bollettino di guerra: 1.258 gli infortuni dal 2005 ad oggi, praticamente un ferito ogni due giorni, considerando le 250 giornate lavorative annuali.
Giuseppe Caretta