E’ il day after, nel Movimento 5 Stelle. Appena superato il grande trauma della perdita improvvisa di Gianroberto Casaleggio, il Movimento deve oggi fare quadrato e cercare di rimanere compatto senza dare avvio a quelle lotte intestine che potrebbero farlo implodere. Lo sanno benissimo gli uomini del direttorio: Di Maio, Di Battista, Fico, Ruocco e Sibilia, ma più di tutto, osservando ciò che è accaduto ieri durante i funerali, lo sa benissimo Davide Casaleggio, figlio del guru e suo evidente successore.
Perché il discorso tenuto ieri in chiesa da questo giovane leader è stata un’arringa carismatica, soppesata, un’esposizione matura e consapevole del ruolo al quale egli evidentemente s’è immolato. Per lui, ieri, hanno parlato le metafore con le quali ha voluto spronare i suoi a rimanere compatti in un momento delicato: “Restiamo uniti”, era l’idea sottintesa al racconto del palloncino col quale ha voluto far passare un messaggio evidentemente politico. Queste le sue parole: “Un gruppo di 50 persone stava seguendo un seminario, quando l’oratore si fermò e decise di dare un palloncino a ognuno di loro e di fargli scrivere il proprio nome sopra. Poi tutti i palloncini furono raccolti e messi in una stanza. Poi disse loro di entrare e trovare in cinque minuti il palloncino con il proprio nome sopra. La scena fu questa: tutti erano freneticamente alla ricerca del palloncino col proprio nome, ognuno si scontrava con l’altro, spinte, gomitate… nella stanza regnava il caos totale. Nessuno trovò il suo palloncino. Vista la prova fallimentare fu chiesto ad ognuno di prendere un palloncino a caso e di darlo alla persona a cui apparteneva. Questo- ha proseguito- è quello che sta accadendo nella nostra vita. Tutti siamo alla ricerca tremenda della felicità, giriamo come delle trottole ma non riusciamo a trovarla. La nostra felicità sta in quella delle altre persone, rendete loro felici e avrete la vostra. Mio padre non ha mai tenuto per sé i palloncini, li ha sempre donati agli altri con il sogno di cambiare il Paese. Chi ha ricevuto un palloncino da mio padre lo conservi con cura. Chi condivide il suo sogno lo persegua senza mollare.”
Parole, che sono l’ordinata disposizione di un leader alla propria gente. Davide è pronto, ormai, maturo quanto basta per mettersi sulle spalle la zavorra di una responsabilità di questa grandezza. Il problema, semmai, sarà tenere a freno le spinte che arrivano da quelli che una volta, prima della nascita del Movimento 5 Stelle, venivano chiamati i quadri di partito.
Giuseppe Caretta