Il 18 Aprile la Chiesa Cattolica celebra la memoria liturgica di San Roberto di La Chaise-Dieu.
Nato agli inizi dell’XI secolo ad Aurillac, nella regione francese dell’Alvernia, apparteneva alla famiglia dei Turlande.
La tradizione vuole che sua madre, colta improvvisamente dalle doglie, lo ebbe dato alla luce nel bel mezzo di una foresta.
Fu sacerdote e canonico presso la basilica Saint-Julien de-Brioude, nell’Alta Loira, dove la famiglia lo aveva inviato a compiere gli studi in giovanissima età.
Qui di giorno si dedicava con premura all’assistenza ai poveri e agli ammalati, di notte pregava con fervore.
Proprio per questo suo amore verso il prossimo e, in particolare, gli sventurati, a Brioude fondò un ospedale a loro destinato.
Ma Roberto si sentiva vocato alla vita monastica, tentò così di entrare nell’abbazia benedettina di Cluny senza riuscirvi.
Cosicché, dopo un pellegrinaggio a Roma, seguendo la voce interiore che gli suggeriva di rinunciare alle cose mondane, si rifugiò a vita eremitica nella regione che gli aveva dato i natali.
Qui insieme ai compagni costruì un eremitaggio cui fu dato il nome La Chaise-Dieu, che nel 1050 divenne un vero e proprio monastero nel quale si applicò la regola di San Benedetto.
Col tempo in tutta la regione grazie all’abate Roberto risorsero almeno 50 chiese.
Morì il 17 Aprile 1067 nel caldo abbraccio dei suoi monaci per i quali fu un padre sempre affettuoso e tenero.
Fu canonizzato nel 1351 dal papa avignonese Clemente VI.
Michela De Minico