«Verità per Giulio Regeni», la Roma vuole tutelare Mohamed Salah

roma bayer leverkusen rete di salaah - fotografo: jacobucci/guaitoli/jpeg

Il 3 febbraio scorso nei pressi di Il Cairo, sull’autostrada che porta ad Alessandria, è stato ritrovato il corpo di Giulio Regeni, un ricercatore italiano dell’Università di Cambridge rapito il 25 gennaio in Egitto e poi ucciso da ignoti. Il caso in Italia chiaramente è diventato argomento di dibattito politico e ha dato vita a numerosi contrasti sull’origine stessa dell’omicidio: la Lega Serie A, sposando una richiesta avanzata da Amnesty International, avrebbe voluto dimostrarsi solidale nei confronti di Regeni e della sua famiglia, chiedendo alle squadre di scendere in campo con uno striscione che recitasse «verità per Giulio».

Il tema, molto delicato per l’Italia così come per l’Egitto, non ha però trovato supporto nella Roma, che ha chiesto di non partecipare alla campagna per evitare di mettere in imbarazzo Mohamed Salah, calciatore egiziano molto legato al proprio Paese e alle proprie origini, come dimostra sovente dopo aver segnato un gol. A confermare tale posizione è stato anche il vice presidente della Federcalcio egiziana, Abo Rida, che ha specificato di aver parlato con Salah e di aver chiarito la propria posizione. La Lega, quindi, per aggirare problematiche di tal genere avrebbe pensato anche a una soluzione più soft, tra cui far portare lo striscione a dei bambini in campo, piuttosto che ai calciatori, o far comparire sui maxi schermi degli impianti sportivi la scritta «verità per Giulio».