Ancora fibrillazioni nel centrodestra, ormai spaccato sulle candidature romane. Dopo il niet di Bertolaso, che ieri ha rifiutato l’invito più o meno esplicito di Forza Italia di ritirarsi dalla corsa elettorale, oggi tocca all’asse Meloni- Salvini prendere la palla al balzo ed approfittare di questa impasse per ristabilire ruoli e gerarchie all’interno del ventaglio politico nazionale.
Intervenendo sulla questione in occasione dell’inaugurazione della prima sede elettorale della Lega Nord nella Capitale, il segretario del Carroccio ha così risposto allo scenario frastagliato che si trova a dover interpretare: “Siamo stufi delle beghe politiche- ha detto-. Noi, rispetto agli altri, il candidato ce l’abbiamo ben chiaro: è Giorgia Meloni.” Vogliamo “far arrivare Giorgia al ballottaggio”, ha continuato, perché è necessario che chi vada al Campidoglio ci vada per “fare pulizia”. Sul fronte opposto appare sempre più difficile la posizione di Guido Bertolaso, che continua a rifiutare il ritiro dopo essere stato lanciato da Silvio Berlusconi in una competizione elettorale che, con ogni probabilità, è stata presa sottogamba dallo stesso Cavaliere. Ieri Berlusconi aveva sollevato dubbi sul fatto che l’ex Capo della Protezione Civile potesse essere l’uomo giusto: “Non decolla nei sondaggi”, avrebbe sussurrato ai suoi il leader di Forza Italia. Ma la volontà di rimanere è tanta, per Bertolaso, e mentre la Meloni ribadisce di non aver intenzione di “aspettare nessuno” il centro destra tenta una exit strategy per questo pantano romano nel quale s’è ritrovato immischiato.
Giuseppe Caretta