FBI conferma: “Pagati 1,3 milioni ad hacker per violare iPhone di San Bernardino

Adesso c’è la conferma ufficiale: l’FBI ha pagato un gruppo di hacker per sboccare il dispositivo mobile degli autori della strage di San Bernardino, la coppia di coniugi che lo scorso 2 dicembre attaccarono un centro disabili in james comey fbi directorCalifornia uccidendo 14 persone e ferendone 23.

L’ordine di sboccare l’iPhone5c dell’attentatore venne da un giudice federale, che impose all’azienda di Cupertino di fornire una chiave d’accesso tramite la quale gli agenti avrebbero potuto forzare il software ed arrivare a mettere le mani su dati essenziali per l’inchiesta. Ma Cook s’era opposto, giustificando il rifiuto col fatto che, se assecondato, quest’ordine poteva diventare un pericoloso precedente tramite il quale le autorità avrebbero potuto usare contro dissidenti ed attivisti. Nessun problema, fanno sapere oggi dall’FBI, la soluzione è stata trovata in un pagamento da 1 milione e 300mila dollari, tanto quanto è stato chiesto dagli sconosciuti hacker per trovare, da soli, la via d’accesso al dispositivo.

“Soldi spesi bene- ha confermato il numero uno del Federal Bureau of Investigation, James B. Comey- ma certo un sacco di soldi. Molti più di quelli che guadagnerò io da qui alla pensione”, ha concluso suscitando l’ilarità dei presenti. Umorismo a parte, pare davvero che l’intransigenza della Apple non abbia risolto la questione. Adesso, lo sappiamo, le autorità possono mettere le mani sui dati di chiunque vogliano, basta pagare.

Giuseppe Caretta