Non ci sono ancora gli strumenti per giudicare a pieno il lavoro di Christian Brocchi sulla panchina del Milan, le due partite in cui il nuovo tecnico rossonero è stato alla guida hanno dato alcune buone impressioni ed altre decisamente negative. Sicuramente il Milan visto ieri è diverso da quello di Mihajlovic, adesso, la squadra cerca di creare gioco partendo da un fitto palleggio a centrocampo e basa la sua offensiva sulle sovrapposizioni dei laterali ( il tipo di gioco richiesto dal presidente Berlusconi), nonostante questo il Milan di ieri ha creato solo una vera occasione da rete con un pallone sporco di Balotelli ed una respinta maldestra di Belic che Alex non è riuscito a convertire in gol.
Dunque, la mano dell’allenatore è evidente, sopratutto nei tentativi di triangolazioni che gli avanti rossoneri hanno cercato di fare sulla trequarti, ma i limiti tecnici della rosa permangono e proprio nella ricerca del bel gioco risultano ancora più evidenti: il palleggio cercato dal centrocampo è sterile perché i centrocampisti trovano difficoltà a giocare a due tocchi rendendo la manovra compassata e prevedibile, inoltre, nonostante Montolivo sia il migliore dei suoi nel cercare i cambi di campo, i suoi lanci risultano spesso imprecisi e lenti annullando il vantaggio di ribaltare il fronte di gioco. In attacco Bacca è sembrato troppo spesso isolato, l’enorme mole di lavoro fatta in appoggio non è stata accompagnata da giocatori capaci di servirlo negli spazzi che crea con i suoi movimenti, infine, proprio il cambio del colombiano (oltre a creare malumore nello stesso) ha tolto l’unico punto di riferimento in avanti rendendo ancora più prevedibile l’attacco rossonero.
La reazione di Bacca, in aggiunta ai problemi sopra descritti, potrebbe causare uno spaccamento dello spogliatoio, il colombiano (che ci ha tenuto a scusarsi con il tecnico tramite social) non ha gradito la sostituzione, ma non ha sicuramente gradito il tipo d’impiego a cui il tecnico lo ha costretto, in una situazione tecnica tale, con la squadra sempre più a rischio di mancare l’obbiettivo Europa League, l’attaccante (capocannoniere del Milan con 15 reti in campionato) potrebbe spingere per fare le valige togliendo di fatto l’unico valore aggiunto che il mercato estivo ha portato a Milanello.
Fabio Scapellato