Genova, cede la diga: il petrolio sconfina nel mare

La diga di contenimento del Torrente Polcevera, che avrebbe dovuto essere un estremo tentativo di fermare la fuoriuscita del petrolio dalle tubature dell’oleodotto Iplom di domenica scorsa, ha ceduto. Complice del cedimento della diga è stato probabilmente anche l’innalzamento del livello dell’acqua, dovuto alle piogge dei giorni scorsi.

L’assessore comunale di Genova, Crivello, ha sostenuto la speranza che almeno le panne oceaniche reggano. La fuoriuscita di petrolio ha già causato enormi danni all’ecosistema locale, numerosi uccelli e pesci sono stati contaminati e i volontari dell’Enpa hanno lavorato per giorni cercando di ripulire gli esemplari di airone e uccelli dal petrolio. Anche gli abitanti della zona hanno accusattorrente polceverao malessere ed irritazioni a occhi e vie respiratorie.
La situazione dopo la fuoriuscita del petrolio sembra complicarsi, se esso dovesse raggiungere il mare potrebbero esservi delle complicazioni davvero gravi sia per la popolazione marina che per le attività di pesca.

Negli scorsi giorni la rimozione del petrolio è proseguita a ritmo ininterrotto. Il torrente Polcevera ed i rivi che sono confinanti erano invasi dal greggio. La raffineria Iplom ha sostenuto che 2mila tonnellate di petrolio sono state raccolte, ma adesso il rischio che i residui sfuggiti raggiungano il mare, compromettendone il delicato ecosistema, è reale e fa davvero preoccupare.