Il Presidente della Tunisia teme un prossimo attacco dei jihadisti IS direttamente dalla vicina Libia, dalle frontiere dove l’esercito dello Stato Islamico è ormai accampato da tempo. Il presidente, Beji Caid Essebi, ha ragione di temere che, essendo i campi dell’ISIS in Libia, a qualche passo dalle frontire tunisine, l’attacco potrebbe essere imminente, e che l’unica risposta possibile sia quella militare.
L’intervento russo, sostiene Essebi, ha spinto i jihadisti a spostarsi fino in Libia, e a riorganizzarsi proprio in questo territorio, così vicino alla Tunisia. La regione di Sirte sarebbe completamente popolata dai jihadisti, ma anche quella di Sabrata sarebbe stata trasformata in una zona di preparazione e addestramento al combattimento. Da lì, sostiene il presidente, l’IS si preparara ed addestra per attaccare la Tunisia.
Un’incursione nel territorio tunisino è già stata tentata dai folli jihadisti a Ben Guerdane, ma sarebbe stata respinta grazie “alle forze di sicurezza e anche grazie agli abitanti”, prosegue Essebi, “ma la risposta non può venire solo dalle armi”.
Insomma, la preoccupazione per la vicinanza dell’ISIS ad altre nazioni, data la belligeranza del gruppo jihadista, cresce esponenzialmente. Ma cresce anche l’espansione dello stato islamico. Fermarlo adesso è l’unico modo per impedire che le conseguenze siano davvero peggiori.