A partire dal 2019, il calcio italiano potrebbe subire una vera e propria rivoluzione, l’attuale legge sui diritti tv ( la così detta legge Melandri) potrebbe essere modificata sulla base di quella che vige nella Premier League. In seguito alle sanzioni dell’Antitrust comminate a Mediaset (51 milioni), a Sky (4 milioni), alla Lega di Serie A (2 milioni) ed alla società di consulenza Infront (9 milioni) per irregolarità nell’accordo di spartizione dei milioni derivanti dai diritti tv, il governo Renzi ha presentato una riforma della legge Melandri che entrerebbe in vigore allo scadere di quella attuale, prevista per 2018.
La legge attuale prevede che la spartizione dei 943 milioni di euro annui avvenga, per il 40% in parti uguali per tutti i club di Serie A (si tratta circa di 18 milioni di euro per ogni squadra), per il 30 % per il bacino d’utenza ed il restante 30 % in base ad i successi ottenuti dai rispettivi club nella storia. Con la riforma attualmente proposta ed ancora da approvare in parlamento, la fetta di ricavi suddivisa tra tutti passerebbe dal 40 % al 50%, mentre il 30% che prima veniva suddiviso in base al bacino d’utenza (il numero di tifosi dichiarati dalle società) adesso verrà ripartito in base al numero ufficiale d’abitanti di ogni città e solo il 20 % per i meriti sportivi. Infine viene messo in discussione il paracadute di 40 milioni di euro che viene assegnato alle squadre retrocesse in Serie B.
Fabio Scapellato