La notizia è eclatante e sta rimbalzando da una parte all’altra senza trovare, al momento, nessuna conferma ufficiale: Jack Ma, l’imprenditore miliardario proprietario dell’impero cinese dell’e-commerce, sarebbe alla testa della cordata imprenditoriale pronta a rilevare una cospicua parte (ancora non si sa bene quanto grande) del pacchetto azionario del Milan di Silvio Berlusconi.
Numeri e tempi di realizzazione della transizione restano avvolti nel più assoluto riserbo, però i rumor parlano di una proposta di partenza che prevede il 70% delle quote subito ai cinesi e il restante 30% entro un anno. Ma, in questa fase ancora incerta, pesa molto la valutazione complessiva del club rossonero, stimata approssimativamente la metà di quella ipotizzata nella transizione, mai portata a conclusione, con il broker thailandese Bee Taechaubol. All’epoca si parlo di un miliardo di euro tondi tondi mentre oggi, al netto della fase discendente che attraversa il club, il valore del gioiello berlusconiano si assesta attorno ai 500 milioni di euro.
Anello di congiunzione fra l’imprenditore cinese e la squadra dovrebbe essere Marcello Lippi, al quale verrebbe affibbiato il ruolo di direttore tecnico, che con Mr Jack Ma ha già dei trascorsi essendo stato (l’amatissimo) allenatore della squadra del Guangzhou, che con Lippi ha collezionato tre scudetti e la Champions d’Asia. Proprio in questa squadra il potente uomo d’affari cinese ha investito 192 milioni di dollari nel 2014, ma non solo. Altri ambiti interessano il fondatore di Alibaba (compagnia che comprende l’ebay cinese, il sistema di pagamento elettronico Aliplay e l’omologo cinese di Twitter, Weibo): 3 miliardi di dollari nel settore cinematografico e un progetto di sdoganamento del calcio cinese oltre i confini asiatici. Adesso questa idea di rilevare il Milan di Berlusconi e di farne il trampolino di lancio verso l’Europa.
Giuseppe Caretta