Una maxi operazione antiterrorismo nel triangolo tra Lecco, Varese e Milano. Sei persone arrestate, due latitanti ed un’accusa gravissima: “Partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale.” Si tratta di
un’operazione ancora in corso di svolgimento, alla quale hanno preso parte i nuclei anti terrorismo su mandato del Gip di Milano, Manuela Cannavale.
Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale di Milano assieme alla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, hanno portato alla luce una rete una cellula di estremisti islamici che “erano stati indotti a valutare ipotesi di compiere anche in Italia degli attentati o degli atti violenti”, come ha spiegato stamani il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenendo al telefono durante una trasmissione televisiva. Di questo gruppo facevano parte anche una coppia di coniugi marocchini con cittadinanza italiana, che erano pronti a partire per la Siria portandosi appresso i loro due figli di 4 e 2 anni. I bambini, dopo l’arresto dei genitori, sono stati affidati alle cure dei nonni.
Alla coppia, fanno poi sapere gli inquirenti, si sarebbe dovuto aggregare anche un altro marocchino, un 23enne con residenza nella provincia di Varese, il quale risulta essere il fratello di un foreign fighters espulso dall’Italia nel gennaio 2015 e ucciso in combattimento in Siria. Anello di congiunzione fra i futuri combattenti e la Siria erano Mohamed Koraichi, 32 anni, e la sua compagna Alice Brignoli, di anni 39. Quest’altra coppia viveva nella provincia di Lecco e, dopo essersi convertita all’islam nel 2008, aveva poi fatto perdere le proprie tracce fino al 2015, quand’era riapparsa tra le fila dello Stato Islamico. Anche in questo caso i tre figli maschi di 7,6 ed un anno e mezzo, avevano dovuto seguire la famiglia e le loro scelte.
Soddisfazione è stata espressa dal premier Matteo Renzi il quale, con un tweet, ha così commentato la notizia: “Operazione stamani anti estremisti nel nord, molto importante. Complimenti a ministro, intelligence, inquirenti e forze dell’ordine. #tuttiinsieme.”
Giuseppe Caretta