Può un cartone animato minimalista segnare la cultura di un intero Paese? In Francia è successo quando, dal 1968 al 1974, è stata trasmessa la serie televisiva Les Shadoks, che aveva per protagonisti degli improbabili uccelli, sempre in frenetica attività. E’ a questi strani personaggi “sopra le righe” che Google ha scelto di dedicare il doodle di oggi, celebrandoli nel giorno che segna il 49° anniversario dal loro debutto sul piccolo schermo. Per rendere omaggio a un fenomeno di costume, che ha diviso il pubblico dell’epoca (ma anche le generazioni successive), stimolando più di una riflessione.
A dare vita a Les Shadoks è stato il disegnatore francese, Jacques Rouxel, che ha voluto tracciarli con linee essenziali e quasi infantili. Perché? Perché la forza di queste singolari creature alate (uccelli dal corpo arrotondato, con lunghe zampe fini e grandi becchi che celavano denti umani) non stava tanto nella loro fisicità quanto in quello che dicevano. Motti come “Ogni vantaggio ha il suo svantaggio e viceversa” o “Se non ci sono soluzioni, allora non ci sono problemi” hanno fatto degli Shadoks dei veri e propri “maitres a penser” dell’assurdo. Dei “sacerdoti” del nonsense, capaci di configurare un fenomeno sociologico e culturale di proporzioni non trascurabili. Il cartone animato creato da Rouxel ha diviso il pubblico e la critica: c’è chi vi ha visto molto poco e chi, al contrario, ha ravvisato in quell’originale comicità in pillole i caratteri di una parodia pungente, tesa a suscitare più di una riflessione sulla futilità della vita moderna francese.
Tra gli estimatori più convinti, la doodler Helene Leroux, che ha voluto omaggiare gli Shadoks ricordando alcuni dei loro motti più famosi come: “Per ridurre il numero delle persone infelici, allora picchia sempre le stesse”, “Perché farla facile quando può essere complicato” o “Io pompo dunque io sono”. Ciò che questi improbabili uccelli, carichi di cinismo e stupidità, facevano sempre, senza posa, era infatti pompare. “Come guidatori di un vagone che non va da nessuna parte – ha chiosato la Leroux – gli Shadoks sono famosi per il loro pompare senza fine e senza utilità alcuna”. Per quanto un motivo – assurdo, ovviamente – ci fosse. “Meglio pompare, anche se non succede niente – affermavano le creature di Rouxel – che rischiare che qualcosa di peggiore accada”.
Maria Saporito