Svolta nelle indagini sulla morte della piccola Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni trovata morta, quasi due anni fa, sul selciato davanti allo stabile dove abitava, al parco Verde di Caivano (Napoli).
Una morte sulla quale si concentrarono da subito le ricerche degli inquirenti, convinti che la bambina fosse rimasta coinvolta in un giro di pedofilia. Adesso, un uomo residente nel palazzo è stato formalmente accusato di violenza sessuale su minore ed omicidio. Si tratta di un detenuto agli arresti dal novembre 2015, quando fu accusato assieme alla sua compagna, di aver abusato sessualmente la figlia di tre anni della donna. E sempre questa donna, anche lei in carcere, era madre di un bambino di 3 anni morto il 28 aprile 2013 precipitando dal balcone di quello stesso palazzo nel parco Verde in cui, un anno dopo, avrebbe trovato la morte anche la piccola Fortuna.
“Il mostro è nel palazzo. E’ impossibile che nessuno abbia visto. Chi sa parli” aveva sempre urlato la madre della piccola scomparsa, Domenica Guardato, che oggi commenta così la notizia: “Da una parte sono contenta perché ho avuto giustizia, dall’altra dico che quei due devono marcire in carcere perché hanno ammazzato mia figlia”. Intanto anche Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, prende parola per spiegare il sentimento che vive la sua comunità: “Dopo la morte di Fortuna- ha detto- la nostra comunità ha vissuto due anni di sofferenza inimmaginabile. E se le responsabilità vengono accertate, il colpevole dovrà pagare. Quello che ha commesso è il peccato più orribile che si possa immaginare.” E fra questa piccola comunità il silenzio, ancora una volta, scende a nasconderla dagli occhi indiscreti del mondo.
Giuseppe Caretta