Il 4 Maggio si celebra la memoria liturgica di San Ciriaco di Gerusalemme vescovo e martire.
Venerato come santo anche dalla Chiesa Ortodossa, Ciriaco nacque a Gerusalemme.
Il suo vero nome era Giuda e quando crebbe divenne rabbino della sinagoga locale.
Nel 326, dopo aver ritrovato la Croce di Gesù – su richiesta dell’imperatrice Elena, madre di Costantino I -, si convertì al cristianesimo e battezzato da Macario, vescovo di Gerusalemme, prese il nome di Ciriaco (in greco “dedicato al Signore”).
A sua volta fu vescovo di Gerusalemme, consacrato nel 327 da Papa Silvestro I.
Per la sua fede l’imperatore Flavio Claudio Giuliano nel 363 lo fece arrestare e torturare: gli fu amputata la mano destra, gli fu fatto ingoiare del piombo fuso, fu legato sulla graticola e frustato, gettato in una fossa piena di serpenti velenosi, immerso nella pece bollente e infine gli fu trafitto il capo con la spada, il 1° Maggio dello stesso anno.
La Chiesa cattolica festeggia San Ciriaco il 4 maggio – il giorno dopo la festa del Ritrovamento della Santa Croce -, in virtù del suo legame con la croce che aveva portato Gesù.
Secondo la tradizione Ciriaco, dopo la conversione, si era recato in pellegrinaggio a Roma e passato per Ancona era stato proclamato vescovo della città di cui oggi è il santo protettore.
Qui viene festeggiato l’8 Agosto giacché in questo giorno, nel 418, le spoglie del Santo furono trasferite dalla Palestina ad Ancona, attualmente custodite in una teca di vetro nella cattedrale cittadina.
Michela De Minico