Nazionale: se Conte vuole vincere deve seguire l’esempio di Ranieri

.Ancora una volta l’Europa calcistica ha segnalato lo stato d’arretratezza del nostro calcio, la Liga continua a dominare seguita dalla Premier e dalla Bundesliga, ma come influisce questo sulla nostra nazionale? In realtà i risultati europei non sono strettamente legati alla povertà di talenti che vige nel nostro calcio ormai da diverso tempo (anche perché l’ultima squadra italiana arrivata in fondo alla Champions era priva o quasi di calciatori italiani), ma la mancanza di fondi da investire influisce negativamente anche sui vivai e l’assenza da platee competitive non garantisce esperienza internazionale ai nostri calciatori. La spia del decadimento del nostro movimento si è accesa nel momento in cui la nostra nazionale è scesa da testa di serie alla seconda fascia nella fase di sorteggio per i gruppi dell’Europeo con persino la nazionale Belga considerata al di sopra della nostra, inoltre, con i grandi del passato che lasciano o stanno per lasciare il professionismo (basti pensare a Totti, Pirlo, Toni, Di Natale etc..) si cercano disperatamente i loro sostituti senza però riuscire a trovarne di validi.

Considerando questa condizione, con quali prospettive ci si avvicina la prossimo europeo? Qual’è il reale valore della nostra nazionale? Detto della povertà di talento che affligge il nostro calcio, bisogna anche considerare lo stato di forma dei titolari: ad un attacco già svuotato di talento, si è aggiunta, infatti, una penuria di centrocampisti (forse il reparto migliore in condizioni normali), Marchisio è out definitivamente, mentre Verratti e Motta sono alle prese con fastidi che durano da tutta la stagione tanto da far pensare al nostro C.T. di riconsiderare la candidatura di Pirlo e De Rossi; anche la difesa non è messa bene, Chiellini è spesso infortunato mentre Barzagli (l’uomo di maggior classe nel reparto) convive anche lui con diversi acciacchi e non è eterno, in più ci sono da considerare le non perfette condizioni di Antonelli e la crisi d’identità di De Sciglio.

Come ovviare, allora, a questa situazione? Il conforto possiamo trovarlo proprio dall’annata europea appena trascorsa, questa stagione ha visto si, il nostro calcio fuori dagli obbiettivi che contano, ma ha anche dimostrato che si può vincere grazie all’organizzazione di gioco, alla determinazione ed al cinismo (Il Leicester ne è un chiaro esempio, ma anche l’Albania che si qualifica per la prima volta ad un Europeo oppure l’Atletico Madrid che arriva in finale di Champions eliminando Barcellona e Bayern). Se Conte riuscisse a motivare il gruppo (data la sua bravura tattica) non è detto che non si possa completare l’anno con l’ennesimo miracolo sportivo.

Fabio Scapellato