Londra è ad un passo dall’avere il primo sindaco musulmano della sua storia. Alla chiamata per le amministrative, infatti, mentre si osserva una buona tenuta complessiva del partito laburista nei più importanti consigli cittadini (eccezion fatta per la Scozia), l’interesse di tutti è rivolto alla capitale, dove è in atto una sfida politica interessantissima. I risultati definitivi non arriveranno prima di questa sera, eppure tutto lascia pensare che Sadiq Khan sia ormai ben consolidato nella sua ascesa elettorale contro il candidato tories Zac Goldsmith. Mentre lo spoglio è ancora in corso, infatti, l’avvocato laburista sembra vicino al 43% delle preferenze, mentre Goldsmith si fermerebbe al 32%.
Figlio di un autista di d’autobus pachistano, di religione musulmana, Khan è il candidato che non t’aspetti, partito da una casa popolare nella periferia sud di Londra. Laurea in legge, specializzazione in diritti umani, l’avvocato laburista è diventato deputato per il collegio di Tooting, il suo quartiere d’origine, nel 2005. Ha sostenuto la campagna di Ed Miliband, è stato Ministro ombra della Giustizia ed ora, a poco più di 10 anni dalla sua entrata in politica, il partito laburista gli consegna la difficile impresa di amministrare la capitale britannica.
Goldsmith, invece, è uno dei pezzi da novanta delle famiglie più importanti dell’Inghilterra. Studi a Cambridge, deputato ambientalista dei Tories per il ricco collegio di Richmond Park si trova oggi schierato per la Brexit, cosa che potrebbe consegnarli qualche altra manciata di voti dall’elettorato dell’Ukip. Ma più di tutto, probabilmente, peserà l’affluenza, dato che senza grandi figure carismatiche questa campagna elettorale rischia di scivolare sotto il 38,1% registrato nel 2012. Cosa che, secondo il Guardian, non farebbe che agevolare ancora di più il partito laburista.
Giuseppe Caretta