Terremoto in Austria dopo la vittoria dell’estrema destra alle ultime elezioni presidenziali. Il cancelliere Werner Faymann, appartenente ai moderati, ha rassegnato le sue dimissioni. Il partito di Faymann ha subito una sonora batosta alle ultime elezioni, tanto da rimanere escluso dal ballottaggio in programma il prossimo 22 maggio.
Ballottaggio che vedrà sfidarsi, come detto, la destra xenofoba anti immigrati (FPOE) di Norbert Hofer e i Verdi, trainati dal candidato Alexander Van der Bellen.
Faymann, che pure aveva dato l’assenso alla costruzione del muro al Brennero per fronteggiare l’emergenza migranti, si è dimesso anche da leader del partito socialdemocratico. L’annuncio è stato dato in conferenza stampa: Faymann ha confermato la decisione, aggiungendo che “avere la maggioranza (nel partito) non può più bastare”. Non a caso, dopo la scoppola alle ultime elezioni, i sindacati e l’ala più giovane del partito hanno cominciato a fare pressioni sul Cancelliere.
Il Governo reggeva dal 2008 grazie all’alleanza tra i socialdemocratici dell’SPOE e i conservatori dell’OEVP. Ma da settimane ormai gli allarmi sulla stabilità governativa si facevano sempre più frequenti. Il voto del 24 aprile, con il trionfo degli ultranazionalisti, ha dato il colpo di grazia: ad essere esclusi dal ballottaggio del 22 maggio sono proprio i partiti di Governo, ovvero i socialdemocratici e i conservatori. E Faymann, in un certo qual modo, rappresentava la sintesi di queste due anime.
Per ora, il Presidente della Repubblica Heinz Fischer affiderà l’incarico ad interim al vice-cancelliere del partito popolare OEVP, Reinhold Mitterlehner. Ma di certo per l’Austria si profila un periodo tutt’altro che semplice.