Due persone arrestate, una ricercata e due fuggite in Afghanistan. E’ questo l’epilogo di una presunta cellula di terroristi islamici radicata a Bari e finiti nella rete degli inquirenti all’alba di stamani.
Si tratta di uomini che erano pronti a compiere attentati in centri commerciali, porti e aeroporti e che stava tentando di organizzare una rete di sostegno allo Stato Islamico con l’intenzione, probabilmente, di ricevere una qualche forma di sostegno economico ai loro piani d’attacco.
Perché i cinque uomini non avevano denaro a disposizione, ed al momento dell’arresto si trovavano ancora in una fase embrionale del progetto, ma avevano con loro una vasta raccolta di materiale informativo e documentale sui possibili obiettivi dei loro attacchi. Gli uomini dell’antiterrorismo, infatti, hanno ritrovato sui loro telefonini decine di video e fotografie di veri e propri sopralluoghi, compiuti in porti, centri commerciali, aeroporti (tra i quali quello dello scalo di Palese). Una meticolosa opera di avvicinamento ai target che, comunque, è stata loro fatale.
Proprio durante uno di questi sopralluoghi, infatti, compiuto nel centro commerciale ipercoop di Bari, uno dei presunti terroristi avrebbe attirato l’attenzione delle forze dell’ordine. Da qui l’indagine, partita circa un anno fa, che ha portato gli inquirenti a scoprire come la cellula fosse solita recarsi frequentemente in Inghilterra tramite dei voli low-cost. Materiale relativo ad obbiettivi sensibili in Inghilterra era presente, assieme agli altri, sui telefonini degli uomini arrestati.
Adesso i pm Giuseppe Drago e Roberto Rossi contestano loro “la preparazione e l’esecuzione di azioni terroristiche da attuarsi contro governi, militari, istituzioni, organizzazioni internazionali, cittadini e altri obiettivi sensibili.” Tutte accuse che pesano come macigni.
Giuseppe Caretta