Dipendenti pubblici, imprenditori, professionisti. La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha emesso sette provvedimenti di fermo per altrettanti indiziati di delitto. Un’azione che rientra all’interno dell’operazione “Fata Morgana” che le forze dell’ordine del capoluogo calabro hanno messo a segno nei confronti della cosca mafiosa locale.
L’operazione ha permesso agli agenti di sequestrare società e beni per un valore complessivo di oltre 34mila euro.
I reati contestati ai sette fermati sono associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni. Reati caratterizzati dall’aggravante delle modalità ‘mafiose’.
Una vera e propria cupola criminale, che operava senza freni nella zona di Reggio Calabria e che condizionava il regolare svolgimento delle attività economico-imprenditoriali, con particolare riferimento alla grande distribuzione alimentare, sfruttando anche la compiacenza di pubblici amministratori «al fine di ottenere, tra l’altro, l’illecita percezione di profitti». Questo è quanto emerso dall’indagine, che è stata coordinata dalla procura della Repubblica-Direzione distrettuale antimafia.
L’inchiesta è riuscita pertanto a far venire alla luce una rete molto ben strutturata di professionisti, che erano in grado di dirigere le sorti dell’economia cittadina. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla presenza del capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho.