Primarie Usa: ancora Trump. Sanders batte Clinton in West Virginia

Cambiano gli Stati, ma non i risultati. E’ con questa formula che si potrebbe sintetizzare l’ultimo appuntamento image (10)elettorale andato in onda ieri nelle primarie americane targate Donald Trump. West Virginia e Nebraska sono stati gli ultimi due scenari dove si è svolta la consultazione ma, veramente, ormai ovunque si voti sembra cambiare poco o nulla.

Il magnate newyorkese ha fatto incetta di voti in entrambi gli Stati (in Nebraska addirittura tutti i 36 delegati in palio), nonostante il risultato non fosse affatto scontato visto che, sebbene i suoi avversari si siano formalmente ritirati dalla corsa, agli elettori resta comunque la possibilità di votarli. Sul fronte democratico, invece, Sanders ha battuto di misura la signora Clinton, prendendo il 51% dei voti contro il 37% dell’avversaria, ma il suo gap è talmente grande che appare un’impresa impossibile riuscire a colmarlo entro la fine delle primarie. Come ha ammesso lo stesso senatore, la sua campagna “deve arrampicarsi su una ripida salita”, ma lui ha intenzione di battersi “per vincere la nomination democratica e lottare per ogni voto.” Buone intenzioni che s’infrangono contro l’impietoso calcolo dei numeri. Hillary Clinton possiede già 1600 delegati, 300 in più di Sanders, e può contare sulla maggioranza dei super delegati alla convention di luglio, dove ne servono ben 2.383 per aggiudicarsi la nomination alla Casa Bianca.

Giuseppe Caretta