Godevano della protezione internazionale, concessa loro pochi anni fa, avevano partecipato alla marcia degli scalzi organizzata dalla città dove vivevano, Bari, in sostegno dell’integrazione degli immigrati. Uno di loro si era pure scattato un selfie col sindaco.
Eppure dentro di loro covavano un grandissimo odio nei confronti dell’Italia e dell’Occidente, e celavano nei telefonini audio di versetti radicali islam, foto di sé stessi che imbracciavano mitra, foto di aeroporti e luoghi che secondo la Procura “non potevano avere scopo turistico”.
Gulistan Ahmadzai, 29 anni, e Hakim Nasiri, 23 anni, ora sono stati fermati con l’accusa di terrorismo internazionale. Altri due uomini sono riusciti a sfuggire alla cattura. Le foto contenute nei cellulari degli accusati li ritraggono mentre imbracciano fucili d’assalto in un negozio di alimentari; Nasiri che alza il dito medio nei confronti di un poster di Malala, la ragazzina premio Nobel per la Pace. A costruire il quadro, però, anche commenti su Facebook per un video che Nasiri aveva postato, che riguardava i disordini a Londra per la visita di Netanyahu: “Figlio di p……a israeliano. Palestina libera. Salva Gaza. Io amo la Palestina”.
File salvati da un giornale talebano, Al-Emara, immagini e videoriprese di luoghi sensibili. E poi le conversazioni, che lasciano poco spazio ad interpretazioni positive dell’atteggiamento dei due uomini.
Parlando dei clandestini con un uomo non identificato di nome Safdar, Gulistan dice: “È un momento difficile. Non ho neanche i soldi per comprare le sigarette da una settimana. Va……o all’Italia. L’unica cosa buona è che danno i documenti”.