Una tragedia, l’ennesima nel mondo del ciclismo dilettantistico, una vicenda che fa male sopratutto pensando all’età della vittima: Rosario Costa, 14 anni, si stava allenando sulla litoranea in provincia di Messina con il padre ed alcuni amici, quando, ad un certo punto, un compattatore della Messinambiente che viaggiava in senso contrario lo ha preso in pieno togliendogli la vita. Il suo sogno era quello di poter ripetere un giorno le imprese del suo idolo e conterraneo Vincenzo Nibali e per riuscirci non si risparmiava un giorno con determinazione e costanza, tratti caratteriali necessari per affrontare uno sport come questo che si basa sull’estremo sacrificio. Il giovane faceva parte della squadra giovanile di ciclismo dello squalo dello stretto, l’Asd Nibali, e lo scorso 8 maggio aveva già dimostrato il suo immenso talento arrivando quinto al campionato allievi siciliano.
L’incidente, avvenuto ad altezza di Sant’Agata nella zona nord di Messina è stato ripreso da una telecamera di videosorveglianza di un istituto commerciale, le immagini sono adesso in possesso della polizia che sta cercando di ricostruire l’incidente. Vincenzo Nibali, che era un suo grande estimatore al punto da considerarlo il suo successore, è stato informato dell’incidente e della prematura morte di Rosario al termine del sopralluogo della cronometro di Chianti (nona tappa del giro d’Italia), la notizia lo ha ovviamente sconvolto portandolo ad una crisi di pianto inconsolabile.
Fabio Scapellato