E’ un botta e risposta con un fronte multiplo di avversari politici, quello che il magnate americano Donald Trump, ormai candidato repubblicano nella corsa alla Casa Bianca, sta portando avanti in queste ultime ore.
Dopo la polemica con il New York Times, che lo aveva attaccato a causa dei suoi rapporti affatto semplici con le donne, e dopo aver lanciato una stoccata al neo sindaco di Londra, Sadiq Khan (che aveva lamentato la possibilità di non poter andare in visita negli Stati Uniti in caso di vittoria di Trump per via della sua religione), adesso il magnate inarrestabile se la prende con David Cameron.
A seguito dello scetticismo manifestato dal premier britannico sulle posizioni “poco ortodosse” di Trump sull’ingresso dei musulmani negli Stati Uniti, il candidato americano ha risposto che, delle dichiarazioni del genere nei suoi confronti “potrebbero danneggiare le relazioni con Londra”.
Una polemica perenne, l’eccentrico candidato alla carica presidenziale americana, al quale si è rivolto anche il presidente uscente, Barack Obama che, in occasione di una cerimonia di consegna diplomi in New Jersey, ha invitato i giovani presenti a diffidare dal populismo in ascesa nel panorama americano così come in quello del vecchio continente. “Il mondo- ha detto il presidente Obama- non è mai stato così interconnesso, e lo diventa ogni giorno di più. Costruire muri non cambierà le cose”. “Lasciate che sia chiaro- ha poi proseguito- in politica, come nella vita, l’ignoranza non è una virtù”.
Giuseppe Caretta