Agguato ad Antoci, il business della mafia dei pascoli

Dietro l’attacco a Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, si cela l’ombra (neppure così dissimulata) della mafia dei Pascoli, una terribile associazione criminale siciliana che ha sempre agito strozzando i contadini e gli allevatori, rubando bestiame, e adesso ha scoperto un nuovo modo di fare affari: truffare l’Unione Europea e farsi inviare migliaia di euro di finanziamenti.

La mafia di Nebrodi acquista diversi terreni agricoli, spesso estorcendoli con violenze e minacce a persone del luogo e pagandoli a prezzo stracciato, e quindi finge di adibirli a pascolo per ottenere centinaia di nebrodimigliaia di euro all’anno come finanziamento da parte dell’Unione Europea. Il presidente dei Nebrodi, con il questore di Messina, è da tempo impegnato in una lotta senza quartiere contro il business dei pascoli, e ha pestato i piedi a molte famiglie mafiose del territorio, che adesso lo vogliono morto.

Gli inquirenti sono stati colpiti dalla violenza esplicita dell’agguato, il simbolo di una mafia che non ha paura di essere vista e che non uccide nell’ombra, ma mira a colpire le istituzioni. L’agguato scampato grazie ai carabinieri ed all’auto blindata di Antoci diventa così l‘occasione per non fare calare il sipario sulla lotta delle istituzioni siciliane, da sempre minacciate se non si pongono in collusione con la mafia del luogo.