Spagna: vietata l’uccisione del Toro de la Vega. Festeggiano gli animalisti

Un’altra storica ricorrenza popolare sta per essere stravolta dallo scorrere del tempo. Si tratta del torneo di origini medievali del Toro de la Vega, che si celebra nella provincia di Valladolid nel mese di settembre. Da quest’anno sarà toro-de-la-vega-efe-interiorvietato per legge uccidere tori da combattimento durante gli spettacoli popolari. Una decisione che arriva dalla giunta di Castiglia e Leon, la comunità autonoma a nord della Spagna nella cui giurisdizione ricade, appunto, la provincia di Valladolid.

“L’obiettivo- ha spiegato il consigliere Josè Antonio de Santiago-Juarez- è di adattare feste e tradizioni alla cultura e alla sensibilità del ventunesimo secolo.” Una scelta che è stata accolta positivamente dagli animalisti, contrari da sempre a questo tipo di ricorrenze, ma che ha messo sul piede di guerra gli organizzatori e gli appassionati del genere, che vedono in questo decreto un’imposizione volta a stravolgere il senso storico di tali rappresentazioni. Il rituale prevede che un toro sacrificale venga ucciso a colpi di lancia dai “cacciatori”, e proprio l’assassinio del toro chiamato Rompesuelas, nell’ultima edizione, causò lo sdegno di parte della compagine animalista spagnola, raggruppata nel Pacma (Partito conto il maltrattamento animale). Si gridò allo scandalo, e in quello stesso mese di settembre migliaia di persone scesero per le strade di Madrid con l’intento di protestare contro lo spettacolo di morte del Toro del la Vega.

Giuseppe Caretta