La strage dei cristiani nel Bangladesh prosegue, fra il disinteressamento generale dell’informazione occidentale. Questa volta la vittima dell’odio talebano si chiamava Sanaur Rahman, aveva 55 anni, e di professione faceva il medico omeopatico. L’uomo è stato ucciso ieri a Kustia, città del Bangladesh occidentale, in un agguato a colpi di machete. I testimoni hanno riferito che gli aggressori hanno utilizzato una moto per bloccare le vie di fuga alla vittima. Non c’è stato nulla da fare per salvare l’uomo, che è morto sul posto.
Un’organizzazione specializzata nello studio del terrorismo, il SITE, ha riferito che il dottore è stato ucciso perché di religione cristiana. Un altro segno di intolleranza violenta del quale non si parla molto.
L’assistente universitario di Sanaur, Saifuzzaman, è stato gravemente ferito nell’attacco. Il machete usato dagli assassini è stato trovato sulla scena del delitto.
A rivendicare l’assassinio vile, ancora una volta, è stato il sedicente Stato Islamico, per mezzo dell’agenzia Amaq News.
Il dottore è stato ammazzato perché “faceva riferimento al cristianesimo”. Non è la prima volta che i talebani uccidono persone cristiane, specialmente professori universitari, e omosessuali, nonostante ciò il governo del Bangladesh non parla mai di associazione terroristica, ha sempre respinto l’ipotesi di attacchi mirati alle minoranze.