Grecia: pronto lo sgombero di Idomeni. Atene invia polizia al confine con Macedonia

Idomeni come la Giungla di Calais, l’Europa con lo stesso volto autoritario e un po’ alla buona da nord a sud del suo territorio. All’interno, sempre storie dello stesso genere, sempre una fiumana di gente che non si sa più dove mettere idomeni-6751e come utilizzare.

Accade adesso che il governo di Alexis Tsipras ha inviato da Atene alla volta di Idomeni, nove battaglioni della polizia antisommossa. L’idea è quella di prepararsi al peggio, nell’eventualità che lo sgombero del più grande campo d’accoglienza d’Europa si trasformi in un’arena di battaglia. I rumors indicherebbero la giornata di domani come l’inizio delle operazioni. La tendopoli di Idomeni, quella che ha accolto migliaia di migranti dacché Skopije ha deciso di innalzare la lunga rete metallica a difesa del suo confine (protetta da agenti di polizia inviati da Bruxelles), verrà sgomberata nei prossimi giorni con le buone o con le cattive, e tutti gli “ospiti” saranno trasferiti in altri centri di accoglienza sparsi per il Paese.

Il governo, e le associazioni che si occupano della gestione del campo, hanno fatto circolare in questi giorni dei volantini tradotti in diverse lingue, nei quali esortavano i migranti a lasciare il campo senza opporre resistenza, mostrando (molto spesso con poco senso del realismo) i vantaggi di un trasferimento in altri centri con maggiori tutele igienico-sanitarie e più comode strutture d’accoglienza. Ma per chi fugge dalla guerra, che sia fatta con le bombe o con ricatti economici insostenibili, le promesse sono solo un profilo diverso delle menzogne, e la paura di essere rimpatriati è tale da lasciare il sospetto, più che fondato, che anche questo campo, come quello di Calais, non verrà abbandonato senza prima tentare di difenderlo.

Giuseppe Caretta